Chi non crede che i sardi siano capaci di riconvertirsi nel mondo del lavoro, è presto servito. Un esempio arriva da Loiri, dove un pastore, Gianfranco Burrai, originario di Bitti, ma radicato in Gallura, ha abbandonato il mondo agro-pastorale per abbracciare quello artigianale. In tempi non sospetti, grazie ad una sua intuizione, anticipando l'involuzione della situazione che avrebbe portato alla gravissima crisi del premo del lane, si è rimboccato le maniche, preparato un piano, attivano investimenti, sorretto da una buona dose di incoscienza e lungimiranza, ha venduto il gregge di pecore e messo su una nuova azienda artigianale: un pastificio. Lui dai tredici, sino alla soglia dcl meno secolo, dietro le pecore, cresciuto in quel mondo, dove si lavorava dalla mattina alla sera, isolato, prima sui contrafforti di Ditti. poi nelle campagne di Loiri. Una vita piena di sacrifici che ultimamente non ripagava l'impegno dio-notturno. Già vice presidente della coop "Santa Tomeu" di Berchiddeddu, socio della "Agriexport Sardegna" società consortile cooperativa con sede a Chilivani (Ozieri), lottava contro la gravissima crisi del prezzo del latte. Ciò che conferiva non era sufficiente a pagare le spese per il mantenimento del bestiame, figuriamoci, poi, soddisfare le esigenze famigliari. Così un giorno, di rientro da una delle tante riunioni a Chilivani, la decisione: "Dal Ministero erano giunti i dati, secondo i quali sarebbe stato accertato un surplus di produzione del Pecorino Romano del 14%, rispetto alle quote stabilite, per cui capii che il prezzo del latte si sarebbe attestato attorno ai 60 centesimi, cifra che mi avrebbe letteralmente impedito di andare avanti" Gianfranco Burrai, ha anticipato le rivendicazioni dei pastori sardi, prendendo la drastica decisione, cambiare letteralmente vita, con l'intento di costruire un futuro migliore, fatto di incertezze, ma anche di serenità: Così ha messo su un pastificio artigianale "Lu Rutigliu", una giovane azienda con sede a Loiri, dove convivono tradizione e innovazione utilizzando semola di grano duro, esclusivamente sardo, macinato a pietra e dell'acqua che sgorga dalle sorgenti Monti di Deu che conferiscono ai vari tipi di pasta che produce un sapore unico e inconfondibile, dotata di una porosità straordinaria grazie alla trafilatura al bronzo. Processo valorizzato dall'essicazione lenta a basse temperature che mantiene inalterate le proprietà organolettiche e nutrizionali della produzione. Fattori che contribuiscono alla creazione di un prodotto che rispecchia appieno le caratteristiche della pasta tradizionale sarda Prodotto di nicchia di alta qualità, niente grande distribuzione, ma rivolto alla ristorazione e al settore turistico. G.M.